sabato 26 maggio 2012

Privatizziamo la signora Fornero


Dal sito della Fish (federazione italiana superamento handicap):
Non si può pensare che lo Stato sia in grado di fornire tutto in termini di trasferimenti e servizi’’. Lo ha dichiarato il Ministro del Lavoro Elsa Fornero durante il convegno Autonomia delle persone con disabilità: un nuovo contributo per assicurarla (Reatech, Milano, 25 maggio).

venerdì 25 maggio 2012

Macelleria sociale, i disabili si mobilitano

In vista della giornata di mobilitazione annunciata per mercoledì 13 giugno, presso la sede della Regione Lombardia (Piazza Duca d'Aosta, Milano, ore 11), dalle associazioni aderenti alla Ledha (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità) - componente regionale lombarda della Fish (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap) - iniziativa lanciata all'insegna dello slogan No ai tagli, sì alla Vita Indipendente e all'Inclusione nella Società!, la stessa LEDHA ha ora prodotto un documento che si conclude con una serie di precise richieste al Governo Nazionale, alla Regione e ai Comuni della Lombardia.

venerdì 18 maggio 2012

Il governo tranquillizza i disabili, ma...

Alle 16,50 di oggi Palazzo Chigi ha diffuso una nota nella quale si afferma: «In riferimento ad alcuni articoli stampa, il governo dichiara che è priva di ogni fondamento la notizia che si possa utilizzare la riforma dell'Isee per operare un taglio della spesa sociale, a partire dall'indennità di accompagnamento per i disabili».
Messe così le cose parrebbe scongiurato il pericolo di una cancellazione di fatto dell'indennità di accompagnamento che, secondo le maggiori organizzazioni nazionali dei disabili italiani, Fand e Fish, il governo avrebbe avuto l'intenzione di legare al reddito stravolgendo completamente, attraverso una radicale revisione dell'Isee, le intenzioni del legislatore che aveva istituito quella provvidenza finanziaria a titolo della minorazione del disabile.

giovedì 17 maggio 2012

Uniti contro un'operazione ignobile


La Manovra Monti, approvata a larga maggioranza, ha delegato il Governo a rivedere i criteri di calcolo e gli ambiti di applicazione dell’ISEE.
L’ISEE, indicatore delle situazione economica equivalente, è lo strumento usato per stabilire il diritto all’accesso a molti servizi e prestazioni sociali e per fissare l’eventuale partecipazione alla spesa. Si ricorre all’ISEE per l’accesso agli asili nido, al trasporto e alle mense scolastiche, ai servizi per gli anziani e per i disabili, alle agevolazioni tariffarie su elettricità e gas e molto altro.
Uno strumento che interessa milioni di famiglie italiane, in particolare quelle in maggiore difficoltà.

mercoledì 16 maggio 2012

Ma il Quirinale non ha nulla da dire?


L'ufficio disabili della Cgil nazionale, la Fand (la Federazione delle associazioni dei disabili) e la Fish (Federazione italiana per il superamento dell'handicap) si schierano nettamente contro l'ipotesi di riforma dell'Isee, circolata in questi giorni.
"E' inaccettabile qualsiasi ipotesi di ulteriore taglio allo stato sociale e alla dignita' delle persone con disabilita' - sottolineano in una nota -. I tagli sono messi in conto con il pretesto di una riorganizzazione di tutto il sistema del Welfare italiano, ma e' incomprensibile e inaccettabile che si parta sempre dai piu' deboli. In realta', siamo alle solite: si continuano a tutelare le componenti piu' forti della societa' e nello stesso tempo si continuano a indebolire i cittadini gia' duramente colpiti dalla vita e che compiono veri e propri miracoli ogni giorno per assicurare a loro stessi e alle loro famiglie una vita dignitosa".
"In particolare - concludono Fand e Fish e Cgil - le ipotesi, se corrispondessero al vero, di riforma dell'Isee prevedono di includere assegni, pensioni e indennita' di accompagnamento nel computo generale dei redditi, infliggendo l'ennesimo durissimo colpo ai diritti di cittadinanza faticosamente conquistati in anni di lotte. Si tratta, infatti, di prestazioni economiche che garantiscono livelli essenziali di vita a persone che hanno perso la capacita' di produrre reddito o non sono autosufficienti".
Ma il presidente della repubblica Giorgio Napolitano, padre putativo del governo Monti e quindi moralmente responsabile della sue azioni, non ha nulla da dire?

martedì 1 maggio 2012

Consiglio di Stato: vale l'Isee personale


di Salvatore Nocera
Vicepresidente nazionale della FISH, Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, Responsabile del Settore Legale dell’Osservatorio Scolastico dell’Associazione Italiana Persone Down.
È una Sentenza molto interessante e dovrebbe porre fine ai tanti conflitti di questi ultimi anni, quella emessa qualche settimana fa dal Consiglio di Stato, ove si riaffermato il principio secondo il quale per le persone con grave disabilità e per gli anziani ultrasessantacinquenni non autosufficienti accertati dalle ASL, la contribuzione ai costi – rispetto alla fruizione di servizi domiciliari, diurni o residenziali in percorsi sociosanitari – deve avvenire sulla base del solo ISEE personale e non familiare. Ma sono anche altri i punti controversi sui quali tale provvedimento cerca di fare chiarezza
ROMA. La quinta Sezione del Consiglio di Stato, con la Sentenza n. 1607 del 15 febbraio scorso, depositata il 17 marzo successivo, ha riaffermato il principio secondo il quale per le persone con grave disabilità ai sensi dell’articolo 3, comma 3 della Legge 104/92, e per gli anziani ultrasessantacinquenni non autosufficienti accertati dalle ASL, la contribuzione ai costi – rispetto alla fruizione di servizi domiciliari, diurni o residenziali in percorsi sociosanitari – deve avvenire sulla base del solo ISEE personale e non familiare [l'ISEE è l'Indicatore della Situazione Economica Equivalente, N.d.R.].
Sempre nella medesima Sentenza, viene ribadita inoltre la distinzione tra le persone con gravi disabilità da quelle con disabilità non gravi. Per queste ultime, infatti, è possibile tenere conto dell’ISEE familiare, includendosi nel calcolo anche i familiari tenuti agli alimenti, al solo fine di verificare la disponibilità economica dell’interessato, effettiva o potenziale.
Ciò non significa assolutamente che anche ad essi possa essere richiesta la contribuzione, cosa espressamente esclusa dal Consiglio di Stato sulla base del Codice Civile, il quale consente solo all’interessato di chiedere gli alimenti, mentre non può farlo il Comune, in via surrogatoria, in caso di inerzia dell’interessato stesso.
Il principio definitivamente chiarito dal Consiglio di Stato è importante e dovrebbe porre termine ai continui conflitti su questo punto.
Ma la Sentenza di cui parliamo ha anche risolto una serie di altri problemi interessanti:
1. Ha affermato il diritto alla legittimazione delle associazioni cui appartengono gli interessati a promuovere i ricorsi, quando ciò sia previsto nel loro statuto.
2. Quando i Comuni chiedono i dati personali dei parenti tenuti agli alimenti non violano la normativa sulla privacy, poiché quei dati servono a calcolare la condizione economica delle persone con disabilità non grave.
3. Il Consiglio di Stato, inoltre – modificando un precedente orientamento espresso in un parere della Sezione Consultiva dello stesso -, ha affermato che il riferimento all’ISEE personale è un «livello essenziale», contenuto nell’articolo 3, comma 2 ter del Decreto Legislativo 130/00, che deve quindi essere garantito in modo uniforme su tutto il territorio nazionale e non è modificabile da singole leggi regionali, le quali possono invece graduare diversamente l’ammontare dell’ISEE familiare per le persone con disabilità non grave. E ciò anche in assenza del decreto governativo previsto dalla norma sopracitata, poiché essa ha un valore semplicemente organizzativo che non può annullare un principio stabilito dall’articolo 117 della Costituzione.
A tale affermazione il Consiglio di Stato perviene sulla base anche della lettura della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, ratificata dall’Italia con la Legge 18/09, che vieta di trattare nello stesso modo persone con disabilità grave e non grave.
4. Riguardo allo specifico del trasporto, il Consiglio di Stato ritiene legittimo tener conto del fatto che una persona goda o meno dell’indennità di accompagnamento, non tanto perché essa costituisca reddito, ma perché quest’ultima è un beneficio e non sembra corretto sommare ad essa un altro beneficio, come appunto l’agevolazione sul costo del trasporto. Ovviamente, invece, essa è compatibile con la contribuzione ai costi sulla base dell’ISEE personale.
5. Infine il Consiglio di Stato ha stabilito che gli alunni con disabilità abbiano diritto ad avere il trasporto gratuito anche per la frequenza delle scuole superiori, secondo i princìpi indicati nella famosa Sentenza della Corte Costituzionale 215/87, che garantì appunto il diritto al trasporto alle scuole superiori alle stesse condizioni della scuola elementare e media, per le quali esso è espressamente previsto dall’articolo 28, comma 1 della Legge 118/71.
Per tutti questi motivi, dunque, si tratta di una Sentenza quanto mai interessante, che merita certamente di essere diffusa il più possibile.
(testo tratto da www.farcela.org)